“Ma voi non lo fate lo sconto in fattura del 75 per cento”?

Negli scorsi mesi abbiamo smesso di contare le volte che i clienti ci hanno chiesto lo sconto in fattura del 75 per cento. 

E la nostra risposta è stata SEMPRE la stessa. NO!

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Il motivo è molto semplice. Lo sconto in fattura del 75 per cento non è applicabile alla trasformazione vasca in doccia. 

Ma fermiamoci un attimo e facciamo prima il punto sulla situazione attuale.

Il Governo, a seguito del decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023, ha eliminato la possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito. Ciò avviene per tutti i bonus casa per i quali in passato era prevista questa opzione.

Il bonus barriere architettoniche 75 per cento rientra tra quelli che non possono più godere dello sconto in fattura.

Con il nuovo provvedimento, l’unica strada percorribile per godere del bonus 75 per cento rimane la detrazione fiscale da recuperare in 5 anni.

Ma chi può usufruire del bonus con sconto in fattura del 75 per cento e quali requisiti deve possedere?

In realtà sul CHI ne può usufruire potremmo dire TUTTI. O almeno chi è soggetto a tassazione IRPEF o IRES. Se si ha un lavoro o pensione si è quasi sicuramente nella condizione di potere approfittare dell’agevolazione fiscale.

Una cosa molto importante da precisare è che pur trattandosi di abbattimento delle barriere architettoniche questo bonus NON E’ riservato solo a chi possiede un’invalidità.

Infatti l’agevolazione va a vantaggio di chiunque voglia rendere più accessibile la propria abitazione.

Diverso è il discorso sui requisiti. O almeno su quelli che deve possedere (nel nostro caso) il bagno del cliente.

Infatti è assolutamente errato il messaggio che è passato, più o meno involontariamente, dalle ditte del settore per cui basterebbe installare un piatto a filo pavimento per avere “abbattuto le barriere”.

In sostanza come posso sapere se il mio bagno può essere rinnovato usufruendo del bonus del 75 per cento?

L’adattamento di un bagno deve soddisfare dei requisiti ben precisi e non sempre applicabili nei bagni dei clienti, soprattutto quelli più datati.

La conferma di quanto appena detto ce la da proprio la Legge, che indica testualmente quali sono i lavori che possono rientrare nel bonus barriere architettoniche e godere della detrazione del 75 per cento.

La legge dice che “Le spese riguardano i lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti, purché gli interventi rispettino i requisiti del DM 236/1989”.

Proprio in quel Decreto sono indicate tutte le caratteristiche che un bagno deve possedere (distanza dei sanitari, spazio intorno al lavabo, ecc).

Per questo motivo noi negli ultimi mesi abbiamo scelto di essere chiari con i clienti e rifiutare le richieste di trasformazione vasca in doccia con sconto in fattura proprio perchè NON sarebbe stato applicabile.

Nella maggior parte dei casi è passato quasi il messaggio che fossimo noi a non essere attrezzati per consentire di usufruire dello sconto in fattura del 75 per cento, o qualcosa di simile.

Lo capivamo dalle classiche risposte “ma non è vero che non si può applicare lo sconto, io ho trovato chi me lo fa”.

Chi pagherà in caso di errori?

La cosa forse peggiore è che ora che i lavori sono stati eseguiti partiranno le verifiche fiscali.

Per tutti quelli che hanno ceduto il credito alla ditta esecutrice senza possederne i requisiti scatteranno pesanti sanzioni, oltre al pagamento del 75 per cento chiesto allo Stato.

Infatti il credito è di proprietà del cliente, che lo cede alla ditta che esegue i lavori.

Per cui vi è una co-responsabilità.

Sicuramente saranno da definire i profili di queste aziende che hanno proposto l’agevolazione fiscale come certa e usufruibile.

Anche perchè a quanto risulta i prezzi per queste lavorazioni erano totalmente gonfiati, confidando nel fatto che il cliente avrebbe pagato solo una parte. 

Trascurando però che serve l’asseverazione di un professionista sulla congruità delle spese (in pratica dovrebbe certificare che i costi non sono gonfiati!).

Abbiamo sentito parlare di trasformazioni vasca in doccia da 12-13.000 € rifacendo sanitari e pavimento.

In questo modo le ditte aumentavano i lavori ed i prezzi facendo passare il messaggio che così si poteva rientrare nelle agevolazioni.

A dire il vero con quella cifra si rifà un bagno completo con materiali e manodopera di prima scelta, ma andiamo oltre.

Cosa sta succedendo oggi nell’ambito dello sconto in fattura del 75 per cento?

Per fortuna la legge ha messo uno stop a queste pratiche e finalmente possiamo “uscire allo scoperto” spiegando nei dettagli cosa è accaduto negli scorsi mesi.

Ora saranno costretti a capirlo anche i clienti che non volevano credere a cosa gli dicevamo.

Basterà leggere i giornali per assistere di giorno in giorno agli esiti delle indagini, già avviate a quanto sappiamo su numerose aziende furbette dello sconto in fattura del 75 per cento.

Si salverà solo chi ha fatto le cose correttamente. Per gli altri c’è poco da girargli intorno. Sarà un bagno di sangue.

Come sempre, chi si è affidato a noi di certo non ha corso alcun rischio!

In conclusione, se devi trasformare la vasca in doccia e sei tra quelli che NON si sono fatti attirare da false promesse di agevolazioni, contattaci per scoprire la promo del mese. Clicca qui per scoprire il nostro esclusivo sistema EasyDoccia.

Che sia uno sconto extra, un omaggio, un finanziamento a tasso agevolato (o addirittura a tasso 0%) sarai certo di non correre alcun rischio affidandoti a chi è esperto del settore da oltre 20 anni.

Per chiarire ogni dubbio dai un’occhiata ai feedback dei nostri clienti, tutti più che positivi. 

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